Mamma, Ho Perso i Bitcoin!

Storie di incidenti in barca e come tenere i tuoi bitcoin al sicuro.

Era una soleggiata mattinata di maggio, una gita al lago con gli amici, le canne da pesca erano già pronte nella barca, quando ad un certo punto forse complici l’inesperienza del guidatore, o le birre già stappate, urtiamo qualcosa e iniziamo ad imbarcare acqua. Tempo di mettere in salvo la pelle e cercare di nuotare a riva, non è distante, anche se questo lago è veramente profondo quindi meglio stare attenti.

Una volta in salvo iniziamo a fare la conta dei danni: la barca è andata, tutto il materiale da pesca, le preziose birre e … il ledger! Oh no, era nel mio zaino da viaggio, lo porto sempre con me per evitare che dei malintenzionati mi entrano in casa e me lo rubino. Guardando la barca affondare sapevo che con lei stavano affondando tutte le mie criptovalute, non esiste nessun backup, non mi fidavo di nessuno, non volevo lasciarlo a nessuno, tantomeno su internet.

Se conosci un po’ come funzionano i wallet di cryptovalute, saprai che una volta persa la chiave privata, i tuoi bitcoin sono persi per sempre, nessuno potrà mai recuperarli. L’intero mantra del “sii la tua banca” è proprio quello: ora siamo noi a dover custodire i tuoi fondi e la responsabilità è nostra.

Ok questo era uno scherzo.

Ma da dove nasce la storia dell’incidente in barca e perché è così famosa nel mondo bitcoin?

Inizialmente era uno scherzo legato al mondo delle armi, che sono legali negli Stati uniti, ma vanno dichiarate, e se non lo si fà o lo si fà in ritardo si va incontro a sanzioni, anche serie.

Lo scherzo nasce da un fatto realmente accaduto. A causa del basso livello delle acque, un cittadino ha trovato in un lago della California una borsa contenente una pistola e un distintivo dell’ATF, un’agenzia del governo degli Stati Uniti. L’ha consegnata alle autorità locali e l’ATF ha dichiarato ai media che uno dei suoi agenti aveva accidentalmente fatto cadere la borsa nel lago durante una gita in barca negli anni Novanta. L’ATF si è rifiutata di rispondere a domande come se avesse denunciato lo smarrimento alle forze dell’ordine locali o se fosse stato sanzionato per la sua negligenza. Si noti che, secondo la legge attuale, perdere un’arma da fuoco e non denunciarlo sarebbe un reato penale.

Quindi si tratta sia di un fatto reale, sia di una battuta sarcastica sull’inettitudine del governo. In pratica si sta dicendo che se “ho perso le armi in un incidente in barca” è una spiegazione sufficiente per il governo quando qualcuno chiede dove sono le proprie armi, dovrebbe essere sufficiente anche per i cittadini.

Le mie armi? Le ho perse tutte in un tragico incidente in barca.

Cosa c’entra questo con i miei bitcoin?

Questa storia, ovvero il “meme” dell’incidente in barca è stato subito ripreso dalla community bitcoin per le numerose similitudini che si possono incontrare. Soprattutto ultimamente, ci sono state grandi pressioni dei regolatori sul dover dichiarare i propri portafogli e la giacenza.

In alcuni Paesi come l’Italia vogliono sapere quali sono i tuoi portafogli crypto, anche se poi dicono che fino ad un certo limite non si pagano tasse. Intanto vogliono sapere gli indirizzi dei tuoi portafogli per poterli controllare.

È per questo che molte persone hanno iniziato a scherzare sul fatto che avevano perso tutte le loro criptovalute in un incidente in barca, fin quando sono in un wallet privato e non su un exchange, quelle criptovalute possono essere andare perse in ogni momento. Come potrebbe mai un governo tassare qualcosa che è andato perso per sempre?

Wallet privato vs Exchange

Detenere le tue criptovalute su un exchange è un po’ come lasciare soldi in banca, si lascia ad un ente terzo la custodia dei nostri beni in modo che non dobbiamo preoccuparci di tenerli al sicuro noi stessi in cambio di un piccolo rischio. Infatti la banca può fallire, così come un exchange di criptovalute, come è già successo in passato per entrambi, e in quel caso andremmo incontro alla perdita totale o parziale di ciò che avevamo depositato con loro.

Al contrario spostare le tue criptovalute in un wallet privato, che sia un dispositivo hardware o software lascia a noi il compito di custodire al sicuro l’accesso a quel portafoglio.

Ma come funziona esattamente un portafoglio di criptovalute?

Per firmare una transazione bitcoin, ovvero per spendere i bitcoin in nostro possesso si ha bisogno della chiave privata associata a quell’indirizzo, se si perde quella non ci sarà modo di muovere mai più quei bitcoin, sono andati persi per sempre. Non è come perdere il portafoglio per strada, che se viene trovato qualcuno può andare a fare una bella cena con i nostri soldi, o ridarceli.

Molti wallet utilizzano una lista di 12 o 24 parole da cui generano tutte le chiavi private per i vari portafogli contenuti al loro interno, in questo caso conservare questa lista di parole è più che sufficiente per accedere in futuro alle nostre criptovalute, anche in caso di un incidente in barca dove perdiamo il nostro hardware wallet.

Ovviamente se qualche malintenzionato riuscisse ad rubarci questa lista di parole, potrebbe a quel punto rubarci tutte le nostre criptovalute. L’hardware wallet può essere protetto da un pin o una password, può avere funzioni di autodistruzione, ma è proprio la lista di quelle parole che va tenuta al sicuro.

La libertà di scelta

Come ha espresso Saifedean nel suo libreo “The Fiat Standard”: molti bitcoiners vorrebbero vivere in un mondo dove ognuno possa essere la sua propria banca, ma la maggior parte delle persone non vuole questo più di quanto non voglia essere il proprio macellaio, il proprio costruttore di auto o il proprio panettiere.

Questa frase spiega benissimo la libertà che bitcoin ci offre: possiamo essere la nostra banca, se vogliamo, oppure possiamo continuare ad affidare i nostri beni ad un servizio che li custodisce per noi, con tutti i rischi del caso. Rischi si ma anche benefici per alcune persone, visto che magari per loro è più rischioso tenere al sicuro le loro criptovalute in prima persona.

Certo che affidandosi ad un servizio di custodia come un exchange, non si può più fare uso della scusa dell’incidente in barca e tutti i nostri bitcoin possono essere sequestrabili da un momento all’altro, perdendo di fatto una delle più grandi vantaggi di questa nuova tecnologia:

Soldi non controllabili, non tracciabili, non sequestrabili, trasferibili istantaneamente in maniera sicura da una parte all’altra del mondo.

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Lorenzo Primiterra, The Crypto Nomad

Bitcoin early adopter (2011). Digital nomad. Open source developer. Believe in the freedom of internet. Always looking for that brilliant idea.